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martedì 31 agosto 2010

MUSSOMELI, VENDITA DEGLI ALCOLICI VIETATA AGLI UNDER 16


MUSSOMELI - Divieto assoluto di vendere alcolici ai minori di 16 anni mentre la proibizione si allarga alla vendita delle bottiglie di vetro nei locali in cui si tengono manifestazioni musicali. Il raggio d’azione dei veti voluti dal sindaco si estende, e stavolta tenta di incidere contro il consumo degli alcolici. La limitazione, contenuta nell’ordinanza che regolarizza gli orari degli intrattenimenti musicali nei pubblici esercizi, nasce da un assunto: alcol uguale violenza. Salvatore Calà da qualche tempo- per sua stessa ammissione- osservando i comportamenti dei più giovani, avverte una vera e propria paura che non si esime dal segnalare. “Dobbiamo tentare di mettere un freno all’utilizzo degli alcolici tra le nuove generazioni. Ho già avuto notizie di atti di bullismo, di risse che contraddistinguono le notti mussomelesi. Di violente zuffe registratesi nel centro storico e che hanno coinvolto molti ragazzi”. Secondo il giudizio del primo cittadino, le nuove generazioni sembrano colte da un’inaspettata inclinazione all’aggressività, frutto di un mix allarmante. “A parte la cattiva educazione, è l’eccesso di alcol che mi preoccupa. Come d’altronde noto segnali inquietanti nell’atteggiamento, nei toni utilizzati da alcuni. Ne ho parlato con i vigili, ho avuto modo di segnalare la questione pure ai carabinieri. Debbo ammettere che questa generazione pone dei seri problemi. D’altronde, il fenomeno dell’abuso degli alcolici è vasto, lo stiamo monitorando nella sua complessità”. La situazione appare seria e grave, e secondo le idee del sindaco urge un’immediata risposta. “Ma non possiamo varare degli atti troppo rigidi ed estremi. Al momento dobbiamo affrontare il problema a piccoli passi e in maniera graduale, come ad esempio cominciando a vietare l’uso degli alcolici a chi non ha compiuto i 16 anni di età”. Intanto Calà smentisce le voci degli ultimi giorni e che danno di un settore, quello dei pub e dei bar, in subbuglio per via della regolamentazione degli orari per gli intrattenimenti musicali. Se da un lato la delibera allunga di un’ora la tolleranza, innalzando l’orario di divieto all’una, dall’altro però impone dei livelli di decibel molto bassi. “Nessuno è venuto a lamentarsi da me, così come nessuno ha sollevato dei dubbi ai miei assessori”.

Giuseppe Taibi

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