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martedì 17 agosto 2010

LA GIUNTA DICHIARA GUERRA AL VOLANTINAGGIO SELVAGGIO. DIVIETI E MULTE FINO A 1000 EURO


MUSSOMELI – Il Comune dichiara guerra al volantinaggio selvaggio. E adesso chi trasgredisce rischia multe sino a mille euro. Con l’ordinanza firmata venerdì dal sindaco Salvatore Calà, i distributori di materiale pubblicitario non avranno più vita facile. Secondo le disposizioni volute dalla Giunta, la distribuzione di volantini, depliant, manifesti, opuscoli potrà avvenire esclusivamente nelle cassette postali o con consegna direttamente a mano nelle abitazioni private. Chi è stato incaricato dagli esercizi commerciali di consegnare il materiale pubblicitario, dovrà segnalarlo ai vigili urbani tre giorni prima dell’avvio dell’operazione di promozione. Posto il divieto assoluto di distribuire il giorno del mercato settimanale, ma la proibizione è stata allargata pure al recapito del materiale attraverso la consegna sotto le porte di accesso, sugli usci e negli androni delle abitazioni private, sui parabrezza e sui lunotti delle autovetture. Pugno duro contro l’affissione di manifesti sui pali dell’illuminazione pubblica e della segnaletica stradale in tutto il territorio comunale, e su qualsiasi altro supporto murale o strutturale non regolarmente autorizzato. Contro i trasgressori si abbatterà la mano pesante delle sanzioni amministrative, aggravate dalle ultime disposizioni varate lo scorso 7 aprile da parte del commissario straordinario Maria Mistretta. Da poco più di tre mesi le “penali” sono state inasprite. Dapprima le multe variavano da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro. In primavera la sanzione minima è stata innalzata a 500 euro, mentre il tetto massimo di ammenda raggiunge i 1000 euro. I motivi alla base della rivoluzione sono scritti nero su bianco nella premessa dell’ordinanza. “Tali forme di pubblicità creano un’eccessiva presenza di volantini o parti di manifesti su tutte le strade del territorio comunale, con particolare riferimento al mercato settimanale, con conseguenze pregiudizievoli per il decoro urbano e per l’igiene pubblica”. Per intenderci, la tolleranza zero è stata decisa a causa delle condizioni igieniche di una città letteralmente sommersa da chili di réclame. Forme di pubblicità a volte fin troppo invasive e a cui è apparso doveroso mettere un freno. Qualche ora prima della firma, i dettagli dell’ordinanza sono stati illustrati ad alcuni rappresentanti del comparto commerciale

Giuseppe Taibi

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