
Mussomeli. Giovedì alle ore 19, presso il Chiostro della biblioteca comunale "Paolo Emiliani Giudici" avrà luogo la presentazione del romanzo «Niente per cui morire» di Enzo Russo. Oltre all'autore, interverranno: Caterina Chinnici (Ass. alla Famiglia della Regione Sicilia) e Filippo Misuraca (Ass. alla Cultura del Comune di Mussomeli). Modererà l'incontro il collega Roberto Mistretta. È previsto il saluto del Sindaco Salvatore Calà e dell'assessore allo Sport turismo e spettacolo Enzo Nucera. La lettura dei brani é curata da Alessandra Sorce e Nicoletta Sorge. Intermezzo musicale a cura di Stefano Indelicato. L'evento è stato organizzato dall'associazione culturale Symposium con il patrocinio del Comune di Mussomeli.
La trama e le recensioni di «Niente per cui morire» edito da Mondadori: è quasi un gioco, all'inizio, l'indagine che tre alti funzionari di polizia conducono in segreto dopo avere scoperto che un loro antico informatore, sparito nel nulla da oltre vent'anni, è ricomparso a Palermo per essere subito ucciso, non si sa da chi né perché. Ma il gioco si fa ben presto inquietante e la verità sempre più sfuggente. L'uomo, infatti, inspiegabilmente, era stato protetto e foraggiato con uno speciale programma di protezione del tutto incongruo per un pesce piccolissimo come lui. E i tre amici si accorgono di essere finiti in un labirinto dove fin dall'inizio ogni loro mossa, ogni loro passo sono stati seguiti nel tentativo di neutralizzarli. Quando i primi due vengono indotti a ritirarsi, il terzo, il più esperto e autorevole, una sorta di fratello maggiore per gli altri, si rivolge al suo antico maestro, ora ai vertici dei Servizi, sperando che possa aiutarlo a capire.
Con abilità e tocco sicuro Enzo Russo allestisce un sofisticato gioco di specchi dove ogni cosa non è come sembra, e dove una falsa esistenza, costruita su un nome e un indirizzo di comodo, cela, più che una semplice identità, una complessa, sinistra verità. Una vicenda tesa e trascinante, una favola sul Potere, con i suoi paradossi, le sue ambiguità, le sue oscure connivenze, che ha come sfondo l'indolente, enigmatica Palermo, «metropoli senza mare, senza paesaggio e senza speranza».
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