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mercoledì 21 luglio 2010

Barista di Mussomeli «adotta» un'area verde e la mantiene pulita


Mussomeli. La Mussomeli che ci piace raccontare, quella fatta di volontariato fattivo e di tanto amore per questa città, non solo sbandierato a parole, ma messo in pratica con gesti concreti che sono sotto gli occhi di tutti.
Accade al chioschetto di Dario Ferreri e Silvana Catanese ubicato nel centralissimo viale Peppe Sorce. Una mini struttura di 16 mq diventata negli anni (ha aperto quattro anni fa), punto di ritrovo di chi vuole gustare una granita di limone fatta come una volta e godere di un ambiente verde e fiorito. E se tutti facessero come questa coppia, la città diventerebbe una bomboniera.
Senza che nessuno gli abbia mai chiesto nulla infatti, Dario Ferreri, ha adottato tutta l'area esterna che ha sistemato a sue spese e col sudore della sua fronte, realizzando artistiche aiuole in pietra dove ha piantumato fiori e piante pagandole in proprio. Non solo, cura e mantiene pulita l'area di accesso al parco urbano "Salvatore Genco", ha comperato i cestini portarifiuti, pulisce l'adiacente campetto comunale di beach volley, ha adornato con fioriere la ringhiera lignea del parco urbano e ha allestito un impianto irriguo per innaffiare i gerani. Ha anche comperato un tagliaerbe per falciare le erbacce che lì attorno crescono spontanee, rendendo decoroso l'accesso al parco urbano. Insomma, quel chioschetto e tutta l'area circostante sembra un angolo di paradiso.
«Mi piace occuparmi del posto dove lavoro -dichiara Dario Ferreri- e credo che se ognuno di noi facesse un piccolo sforzo per mantenere pulito e decoroso il posto dove vive o lavora, questo paese cambierebbe aspetto. Certo è più facile pretendere dalla pubblica amministrazione ma io credo che oltre a chiedere dobbiamo imparare a dare. Questo paese appartiene a tutti noi e tutti dovremmo contribuire a migliorarlo e solo quando ognuno di noi farà il suo dovere allora si potrà pretendere a viva voce che anche i pubblici amministratori e i pubblici dipendenti facciano il loro dovere, ma finché puntiamo il dito e non facciamo la nostra parte, questo paese non potrà crescere». Parole da prendere ad esempio.

R. M.

20/07/2010

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